Letture 2011 | |
Contro i maestri dello sconforto |
Secondo i nichilisti, secondo «l’atteggiamento cinico», ogni azione umana è risibile e ogni speranza è votata al fallimento, per cui sarebbe meglio suicidarsi all’istante. O in subordine, scrivere. Così come gli utopisti si accaniscono nel volerci propinare un radioso avvenire, «i nichilisti contemporanei» (Milan Kundera, Michel Houellebecq, Elfriede Jelinek) ci precipitano direttamente nelle tenebre. Ma in realtà i due atteggiamenti sono complementari e complici. Che si fondino sul tutto o sul niente, la loro struttura è identica. Ciò che più conta, ossia la vera ragione del loro successo presso il pubblico, è invece il loro carattere assoluto. Quell’ assoluto che fa piazza pulita di ogni sfumatura. Di quella sfumatura che è lo scopo dell’arte.
“ E quando io sarò morta, le foglie degli alberi di quel ricordo protrarranno, nella vostra mente o altrove , il loro impercettibile stormire” (cit. pag 78)
Nancy Huston (Canada, 1953) autrice di saggi e narrativa ha vinto il Prix Goncourt des Lycéens (1996) e il prestigioso Prix Femina con il romanzo Un difetto impercettibile (2007), in Francia un bestseller da 250 mila copie, selezionato per L’Orange Prize 2008. Allieva di Roland Barthes e moglie del semiologo Tzvetan Todorov, vive a Parigi e dal 2007 insegna presso l’Università di Liegi. Le sue opere sono tradotte in molte lingue, fra cui il cinese e il russo.
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